Come si diventa commercialisti del lavoro

Il commercialista, un esperto in diritto del commercio, è un libero professionista che presta molteplici servizi nel campo economico, fiscale e tributario ai suoi clienti che sono società di capitali, società di persone, le ditte individuali o i professionisti. Con la legge 12 del 1979 l’esercizio della consulenza del lavoro costituisce una delle possibili aree di attività professionale che i commercialisti possono liberamente intraprendere, perché da sempre rientra nelle loro competenze.

Si parla infatti di commercialista del lavoro. Per svolgere tale professione occorre come primo passo conseguire un titolo di laurea magistrale in economia (classi 84/S o 64/S), in quanto questo è un requisito indispensabile per accedere poi in futuro all’esame di stato per l’abilitazione alla professione. Prima del sospirato Esame di Stato tuttavia il percorso formativo per diventare commercialista non si esaurisce con la laurea, è necessario infatti un periodo di praticantato di almeno 3 anni presso uno studio commercialista o un professionista già abilitato.

Il tirocinio è un requisito necessario richiesto per poter fare poi la domanda di ammissione all’Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della libera professione di Dottore Commercialista e di Esperto Contabile. Durante il praticantato gli interessati dovranno iscriversi all’ordine e ricevere un tesserino su cui verranno segnate, ogni sei mesi, sempre presso l’ordine, le attività svolte dal giovane durante il tirocinio (che non deve conoscere periodi di sosta superiori a un anno e mezzo, pena l’annullamento).

Concluso il tirocinio, occorre superare l’esame di Stato che prevede tre prove scritte ed una prova orale. Superato l’esame di Stato, per diventare effettivamente commercialista del lavoro bisogna iscriversi nell’albo Sezione A che è quello specifico per i dottori commercialisti.  Fondamentale poi la formazione professionale continua: i commercialisti devono seguire dei corsi di aggiornamento professionale e conseguire almeno 90 crediti nel corso di tre anni, con minimo 20 crediti l’anno di cui almeno 3 crediti formativi devono riguardare l’ordinamento, la deontologia, le tariffe e organizzazione dello studio professionale.