La crioterapia pare sia diventata di moda negli ultimi anni, viene infatti usata da atleti e sportivi per recuperare la muscolatura dalla stanchezza o infiammazioni, o anche più semplicemente da chi vuole un trattamento rigenerante per i suoi effetti benefici anche sull’estetica, poiché aiuta a rigenerare la pelle.
Ma l’uso del freddo come terapia e come trattamento riabilitativo esiste da molti secoli: già gli antichi egizi e i greci avevano capito che gli impacchi freddi riducono il gonfiore nelle infiammazioni. Negli anni ’50 del secolo scorso, per la prima volta si usò l’azoto liquido per guarire delle lesioni della pelle.
Crio in greco significa freddo e la terapia del freddo è ciò che la crioterapia fa ed è sempre più utilizzata nella medicina riabilitativa.
Il freddo lo si ottiene grazie all’utilizzo dell’azoto liquido, nel quale si viene immersi a una temperatura che va dai -120° ai -160°, per pochi minuti. In questo periodo di tempo immersi nel freddo si ha un miglioramento della circolazione sanguigna e un rallentamento della trasmissione dei segnali nervosi. Di qui l’effetto anestetico superficiale.
Numerosi studi hanno dimostrato che lo sbalzo di temperatura della crioterapia favorisce anche il dimagrimento, perché esporre il proprio corpo a basse temperature trasforma il tessuto adiposo bianco (quello che determina l’aumento di peso), in tessuto adiposo bruno, che è quello che aiuta il metabolismo a regolare la termogenesi, favorendo la diminuzione del peso.
Questi effetti benefici possono essere ottimizzati all’interno della criosauna che distribuisce in maniera uniforme l’aria fredda nelle varie zone del corpo con l’azione dell’azoto gassificato, e in questo modo massimizza l’azione del freddo con brevissimi tempi d’esposizione.
Durante l’esposizione alle basse temperature all’interno della criosauna si avverte oltre al freddo anche un pizzicorio alla pelle, ma la durata della terapia è molto breve e una volta terminata la sessione si avvertirà un immediato beneficio.